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ARMI AD AVANCARICA: ARRIVA LA LEGGE

Di Nicola Migliorini

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 Le battaglie di un tempo

La vita umana è fatta di sconfitte, di vittorie, di esperienze di ogni genere. Le guerre sono da sempre purtroppo la consuetudine, specialmente oggi, quando le guerre sono spesso fomentate per dei precisi scopi. Anche un tempo esistevano le guerre. A quei tempi erano guerre di conquista, di annessione di territori interi. Anticamente si è passati dalla guerra all’arma bianca di epoca romana per intenderci alla guerra con armi da fuoco. Questo genere di guerra diverrà la consuetudine dalla scoperta della polvere da sparo. Da quel momento sarà un perfezionamento continuo nelle armi sempre più precise e potenti per arrivare ad oggi in cui la tecnologia farebbe la differenza su un campo di battaglia.

Le battaglie del periodo risorgimentale erano molto diverse da quelle che oggi siamo abituati a vedere. Erano battaglie di tipo statico. Gli eserciti si fronteggiavano uno di fronte all’altro in genere a quadre. Quando la prima fila sparava sull’esercito nemico, poi arretrava in ultima fila per avere il tempo di ricaricare il fucile. Questa tecnica era necessaria, ben studiata per sopperire allo svantaggio del tempo di ricarica. Con l’invenzione del proiettile tipico della canna rigata avverrà un vero e proprio cambiamento nel concepire una battaglia. Da quel momento entreranno in scena nuove figure come il “franco tiratore appostato”, la battaglia diverrà sempre più di movimento. Non sarà più necessario avere il tempo di ricarica, preziosi minuti persi che potevano mettere a rischio la vittoria. Con l’avvento della pallottola e dei fucili a ripetizione avverrà una seconda rivoluzione nell’”arte della guerra”. Una terza rivoluzione avverrà con l’invenzione della mitragliera da campo e in seguito del mitra. Quella tuttavia è una storia troppo recente e ne parleremo semmai in un altro momento. Per ora torniamo alle guerre statiche in cui i due eserciti si fronteggiavano uno di fronte all’altro in plotoni quadrati, in cui le linee dopo aver sparato il colpo arretravano in ultima fila lasciando spazio alla fila successiva. Per conoscere alla perfezione questo tipo di guerra antica che ricorda i duelli all’inglese ma con la presenza di più persone, è molto bello recarsi alle rievocazioni che si tengono in genere nel periodo estivo. In questo caso si riesce a capire alla perfezione, immergendosi nei tempi di allora cos’era una battaglia per quelle persone, quali erano le tattiche di quei tempi passati e quanto cruenta fosse una guerra del genere, anche perchè, a munizioni terminate si finiva il tutto con assalti all’arma bianca. L’esercito era aiutato dall’artiglieria i cui cannoni sparavano da dietro il fronte mietendo vittime nell’esercito avversario.

La ricarica del fucile ad avancarica

Un fucile ad avancarica lo dice anche la parola avan (ti) carica, si caricava dalla sommità della canna, non dal retro come si usa ora. Ora spiegheremo in modo breve e semplicistico come si caricavano queste armi molto particolari. Per caricare le lunghe canne dei moschetti era necessario inserire la giusta quantità di polvere da sparo seguita dalla palla o dai pallini e comprimere il tutto tramite un lungo bastone con alla sommità un tampone specifico che permetteva la pressione del composto. L’acciarino posizionato sul cane del fucile faceva scattare la scintilla che incendiando il composto pressato faceva partire in velocità la palla o i pallini creando lo sparo (vedi video specifico). Il medesimo procedimento avveniva per caricare i revolver.https://www.youtube.com/embed/lGvdl__IU0w?enablejsapi=1&autoplay=0&cc_load_policy=0&cc_lang_pref=&iv_load_policy=1&loop=0&modestbranding=0&rel=0&fs=1&playsinline=0&autohide=2&hl=it_IT&theme=dark&color=red&controls=1&

Le armi e le guerre nella storia

Io che scrivo questo articolo sono un appassionato di armi. Per me le armi sono una vera e propria passione dal punto di vista meccanico, del disegno dell’arma stessa, della tecnologia che si applica questi oggetti. In modo particolare mi affascina la maestria delle persone che meglio di me, le sanno usare perfettamente in ogni caratteristica. Vorrei ricordare un particolare: chi apprezza le armi in genere non ama i conflitti, forse per il fatto che coloro che sanno usare le armi ne conoscono le potenzialità e quindi non le usano a sproposito e le rispettano. La vita non è un film di Hollywood e la morte è la morte, un particolare tragico della vita di un soggetto.

Le armi se usate a sproposito possono procurare la morte e la sofferenza e pertanto vanno rispettate e usate con criterio quindi per evitare incidenti è necessario conoscerle e saperle utilizzare. Non demonizzerei le armi ma il cuore umano che da sempre è piuttosto perverso. La morte la si può procurare anche con una pietra o con un bastone, con qualsiasi oggetto innocuo, non necessariamente con una pistola o con un fucile. Amo sempre rammentare che millenni or sono Caino uccise il fratello Abele con una pietra, non certo con un’arma.

Dopo queste doverose precisazioni capirete che sarà molto difficile che un utilizzatore di armi possa essere un appassionato di conflitti.

Brescia capitale mondiale delle armi

La zona di Brescia è una delle zone più quotate al mondo nella realizzazione di armi sportive e da caccia che oserei definire come le migliori in assoluto. Questa esperienza sconfinata tipica della zona della Valtrompia è dovuta da una tradizione antica millenni, una tradizione che prosegue dall’epoca romana. La zona di Brescia è da sempre un territorio popolato da persone molto esperte nella lavorazione del ferro. Anche questo particolare, unito alla passione dei bresciani per la precisione e per la manifattura, avrebbe pesato sulla precisione e sulla ricerca, nella creazione di armi sempre più precise e sofisticate, in grado da affascinare tutto il mondo. La bellezza fusa con la precisione fa di Brescia la capitale delle armi sportive. Non è un caso se spesso capi di stato e personaggi influenti vengano a Brescia per farsi realizzare fucili che oserei definire capolavori di precisione, di design e di cesello.

Le armi ad avancarica nella storia

Abbiamo parlato di armi ad avancarica in un precedente articolo, nel quale spiegammo anche com’erano le guerre di un tempo, come i battaglioni si fronteggiavano. Era una guerra molto diversa da quella di oggi. Uno dei problemi maggiori di tali battaglie era ripeto la carica dei fucili ad un sol colpo. Ricaricare i fucili non era semplice e faceva perdere prezioso tempo. La strategia e lo schema degli eserciti ruotava intorno a questo particolare: la ricarica dell’arma. Le battaglie di quei tempi erano paragonabili a grandi duelli all’inglese formati da più persone.https://www.youtube.com/embed/h5PRB1BmmXI?enablejsapi=1&autoplay=0&cc_load_policy=0&cc_lang_pref=&iv_load_policy=1&loop=0&modestbranding=0&rel=0&fs=1&playsinline=0&autohide=2&hl=it_IT&theme=dark&color=red&controls=1&

Quello che è certo è il fatto che i vari sistemi e le varie strategie di guerra pur essendo assolutamente discutibili rimangono innegabilmente parte della nostra storia e dell’esperienza umana. La rievocazioni storiche che riguardano le battaglie di un tempo, sono necessarie per più di un motivo. Il primo per conoscere meglio la nostra millenaria storia, il secondo per comprendere che le guerre non siano da ritenersi una bella cosa, come spesso il cinema ce le dipinge ma una vera e propria tragedia per il popolo che la subisce.

Armi storiche e repliche

Finalmente arriva una legge per la valorizzazione delle armi storiche e delle repliche

L’azienda Davide Pedersoli apprezza la legge licenziata dal parlamento che attribuisce dignità a un fenomeno così importante come le rievocazioni storiche. Anche le armi storiche, le repliche e gli equipaggiamenti considerati secondo l’importanza che meritano, non soltanto scenografica.

La nuova legge

È entrata in vigore lo scorso 1° novembre, la legge numero 152, del 7 ottobre 2024 che definisce, e dunque riconosce, le rievocazioni storiche quali patrimonio culturale da promuovere, incentivare e salvaguardare. La legge è l’unione delle iniziative di simile tenore dei parlamentari Virginio Caparvi e Federico Mollicone, rispettivamente di Lega e Fratelli d’Italia. La legge riconosce che le armi e gli equipaggiamenti hanno un ruolo preciso e fondamentale in queste manifestazioni perché prevede che ai partecipanti sia consentito esibire, portare e usare, con cartucce a salve, le armi fabbricate anteriormente al 1950 e le loro repliche, previa dettagliata autorizzazione dell’autorità locale di pubblica sicurezza. Allo stesso modo è consentito anche il porto di archi, balestre, spade, sciabole, armi d’asta, baionette, pugnali e stiletti.
L’azienda bresciana Davide Pedersoli produce da oltre sessantacinque anni repliche perfette di armi storiche del periodo che va dalla metà del Settecento fino al 1860, ampiamente utilizzate nelle rievocazioni storiche, appunto, e nelle manifestazioni di reenacment, nonché in numerose pellicole cinematografiche hollywoodiane e non. Non può che apprezzare questa legge che attribuisce dignità a un fenomeno così importante ed elemento qualificante per la formazione e per la crescita socio-culturale della comunità nazionale. «Le nostre repliche sono armi mono colpo ad avancarica dotate di matricola e perciò assolutamente tracciabili», spiega Pierangelo Pedersoli. “Rispondono a tutti i criteri di sicurezza perché sottoposte a verifica del Banco di prova nazionale e impiegate anche nelle gare di tiro dedicate alla categoria, in tutto il mondo. Senza contare che sono esposte anche nei musei di tutto il mondo e sono abitualmente impiegate per commemorazioni di enti o istituzioni come, in Italia, l’Arma dei carabinieri”. Le radici delle rievocazioni storiche affondano nell’antica tradizione delle feste storiche urbane, incentrate su competizioni legate alla suddivisione del territorio in contrade, ma più recentemente si è innestato un elemento di novità: il modello americano e nordeuropeo dell’historical reenactment, appunto, o del “passato vivente”, imperniato sulla messa in scena di battaglie e altri eventi storici, realizzata con il massimo grado di accuratezza sia nella ricostruzione sia nell’immedesimazione da parte degli attori.
Dal Palio di Siena e dalle ricostruzioni delle battaglie risorgimentali, fino alle rievocazioni della Seconda guerra mondiale, in Italia questi eventi tengono viva la memoria storica e i processi della cultura intangibile, contribuiscono alla costruzione e al mantenimento delle identità locali, innestandosi con fenomeni più moderni come il cosplaying e i giochi di ruolo, con l’influenza importante della promozione e valorizzazione turistica.
Per ora sono state censite quasi 1.500 rievocazioni storiche e la legge si propone di esaurire il censimento e di stilare un elenco-calendario, a cura del ministero della Cultura, definendo precise caratteristiche affinché le manifestazioni possano fregiarsi del logo «Rievocazione storica italiana», secondo il giudizio di una commissione scientifica di 15 membri, e ottenere anche forme di sostegno finanziario. Il ministero dell’Istruzione e del Merito si occupa di promuovere iniziative didattiche e formative, finalizzate alla conoscenza storica del patrimonio culturale nei suoi diversi aspetti. Il provvedimento contiene la delega al Governo ad adottare decreti legislativi recanti la disciplina del patrimonio culturale immateriale, in conformità alle disposizioni della Convenzione Unesco.

Nelle foto di Massimo Vallini la rievocazione delle battaglie del 1859 a Valeggio sul Mincio lo scorso 26 agosto da parte di Gruppo storico Montichiari, Vivere il Risorgimento Aps, Associazione cultura rievocazione Imperi e Carosello storico Tre leoni di Somma Lombardo.

L’azienda Davide Pedersoli di Gardone Val Trompia (BS) produce repliche di pistole e fucili ad avancarica e relativi accessori, fucili storici a cartuccia e moderne carabine. La filosofia della Davide Pedersoli è stata ed è quella di ripercorrere la storia offrendo prodotti di qualità superiore anche nelle riproduzioni di armi. Oggi, grazie alla completa autonomia produttiva avviata già da molti anni, tutti i componenti necessari per l’assemblaggio delle armi vengono fabbricati all’interno dell’azienda con le tecniche e i macchinari più moderni per mantenere al massimo livello la qualità, la funzionalità e la precisione balistica.

Articolo di Nicola Migliorini, Direttore e Responsabile di Mondooggi.com

Sicurexa
Sicurexahttp://www.brunosiciliano.info
Investigatore Privato titolare di Licenza Prefettizia ex art 134 T.U.L.P.S. , Security Manager (Bicocca Milano), Docente di Security Laureato in Economia e Commercio. Pubblicista ed autore di articoli per riviste specialistiche e magazine online.
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