lunedì, Gennaio 6, 2025
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Medici e infermieri si tutelano con lo smartwatch antiaggressione

Negli ultimi anni gli episodi di aggressione verso medici ed infermieri di Ospedali e Pronto Soccorso sono aumentati in maniera esponenziale. Le cause di questo fenomeno sono complesse e certamente le scelte politiche ed economiche hanno fatto la loro parte: i tagli alla sanità hanno drasticamente ridotto i servizi medici, allungato tempi e burocrazia, mentre sono aumentati gli episodi di malasanità, mai sconfitta, con la conseguente esasperazione di pazienti e parenti; i protocolli sanitari spesso percepiti come forzati e il rapporto disumanizzato tra medico e paziente (visite online, richiesta appuntamenti via email, ricette elettroniche), hanno portato in molti casi il personale sanitario e i pazienti sul piede di guerra.
La trincea vera e propria si trova sulla linea del Pronto Soccorso ospedaliero, dove il personale medico ed infermieristico è costantemente in contatto diretto, soprattutto di notte, con persone di dubbia provenienza o con veri e propri casi “umani”, i cui comportamenti sono spesso imprevedibili, quando non pericolosi. Per evitare il pericolo di aggressione è stato recentemente introdotta la sperimentazione di un nuovo dispositivo elettronico a tutela del personale medico ed infermieristico e degli operatori socio sanitari: lo smartwatch antiaggressione.
La sperimentazione è partita il 2 gennaio 2025 da Vigevano, Pavia, e sarà presto estesa ad altre realtà ospedaliere: l’obiettivo dichiarato è quello di contrastare qualsiasi forma di violenza nei confronti degli operatori sanitari.
Lo smartwatch è un “orologio” da indossare al polso per rispondere immediatamente a situazioni di emergenza: è dotato di una SIM multi-operatore, microfono e altoparlante per comunicazioni in entrata ed in uscita e 2 tasti frontali molto elementari: un tasto rosso SOS per inviare richieste di emergenza alla Centrale Operativa e un tasto verde per rispondere alle chiamate in entrata.
Premendo il tasto SOS in situazione di emergenza, si attiva un protocollo che contatta la Centrale Operativa, attiva 24 ore su 24 e 365 giorni l’anno, la quale verifica la situazione e allerta immediatamente le Forze dell’Ordine nel caso sia necessario il loro intervento. La geolocalizzazione GPS incorporata permette poi di conoscere la posizione dell’operatore in tempo reale.
Si pensa che lo smartwatch contribuirà ad aumentare la sicurezza degli operatori sanitari e a diminuire gli episodi di aggressione verbale e fisica.

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